Ingredienti (per 4 persone)
Preparazione
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1
Su una spianatoia impastare la farina di grano saraceno e l'acquafaba con un pizzico di sale, per ottenere un impasto compatto ma non friabile, regolare con l'aggiunta eventuale di ulteriore farina o acquafaba.
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2
Lasciar riposare l'impasto per mezz'ora. Nel frattempo frullare i ceci con la tahina, la paprika e una generosa grattugiata di noce moscata.
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3
Stendere l'impasto in una sfoglia sottile con l'ausilio del mattarello: è consigliabile fare più sfoglie piccole, dacché gli ingredienti non garantiscono l'elasticità delle tradizionali paste fresche.
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4
Formare dei tondi con l'ausilio di un coppapasta di piccole dimensioni e porvi al centro, con l'ausilio di due cucchiaini, il composto di ceci frullati: chiudere i dischi a mezzaluna, esercitando pressione sui bordi.
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5
Mettere a bollire l'acqua e salarla a piacere al momento dell'ebollizione: a quel punto affondare i tortelli, in più riprese per non comprometterne l'integrità, nella pentola. Nel frattempo soffriggere le foglie di salva in una padella con l'olio e aggiungervi altra acquafaba a creare una cremina.
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6
I tortelli, come tutte le paste fresche ben educate, segnalano il proprio punto di cottura affacciandosi oltre il pelo dell'acqua bollente: gettarli dunque, una volta affiorati, nella padella con l'ausilio di una schiumarola.
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7
Lasciar amalgamare gli elementi nella padella grattugiando abbondante scorza di limone: servire.
Parola di Chef
Non c'è sfida tra tradizione e innovazione che possa vedere quest'ultima vincere, talvolta però il compromesso è necessario per includere più persone possibile alla buona tavola. Intolleranti al glutine, al lattosio, vegetariani, vegani: questa ricetta li include tutti, portando all'estreme conseguenze le possibili limitazioni delle diete dei commensali.